Ecco, mi aspettavo di non scrivere invece in pochissimo stasera ho messo giu un altro capitolo...
“Fe, quante volte ti ho detto di non mangiare in sala?!? Sai che domani mattina presto tornano i miei e non mi va proprio di pulire tutto!”
“Ma… voi eravate tutti fuori e sai quanto odio sentirmi sola… così sono venuta di qua, almeno c’era la tele a farmi compagnia… E poi scusa, stamattina Chuck dove a fatto colazione? Nello stesso posto dove ho il culo io in questo momento!”
“Ora come vedi siamo tutti rientrati quindi puoi anche tornare in cucina e beh, lasciamo perdere. Comunque dobbiamo parlare”
“Ah, si? Vabbè, lasciami almeno finire i cereali…”
“No! Dobbiamo parlare SUBITO!”
“Ma…”
Fe non riuscì a terminare la frase perchè Pierre la prese per un braccio e la trascinò bruscamente sugli scalini che portavano dalla porta di ingresso della casa della famiglia di Pierre al giardino.
All’interno della casa tutti rimasero allibiti e iniziarono a guardarsi come più intensamente si sarebbero guardati più erano le probabilità di trovare la soluzione. Beh, tutti tranne David e Alex che erano appoggiati ad una colonna e troppo impegnati in un violento scambio di lingue per accorgersi di qualsiasi cosa fosse successa.
Appena trascinata fuori dalla porta Fe notò che era una giornata calda anche se il sole ormai stava per tramontare. Non pensava che erano già passate le sei di sera e che quindi un altro giorno, uno degli ultimi delle vacanze estive, era passato.
“Ehi! Sono questi i modi con cui si tratta una donna? Tua mamma non ti ha mai detto che le donne non si toccano nemmeno con un fiore?”
“Le donne… tu non mi sembri affatto una donna…” Fe, appena capito ciò che Pierre aveva appena detto gli tirò un pugno sulla spalla. “Ohi! Stai diventando troppo forte, eh e comunque ho avuto l’ispirazione per parlare e quindi ho dovuto approfittarne subito, sperando di averla ancora adesso”
“Penso che se mi lasciavi camminare da sola ci avremmo messo solo qualche secondo in più ad uscire, eh. E qualche secondo in più non ti faceva di certo perdere la tua ispirazione” rispose Fe, soffermandosi, ironica, sulla parola ‘Ispirazione’.
“Non scherzare… è un discorso serio…” sospirò Pierre, cercando le parole giuste per iniziare il discorso. Prima, nella sua testa, era sembrato tutto così semplice, ma ora non aveva idea di come dirglielo. “Beh… ehm… sai… cioè…”, questo tutto ciò che uscì dalla sua bocca.
Fe non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridergli in faccia. Dove era finito il Pierre che tutti conoscevano? Quello spigliato, che non si fa problemi a dire tutto ciò che pensa e subito?
“Voglio-parlare-di-stamattina” rispose infine Pierre, tutto di un fiato.
Fe non sapeva che dire, aveva deciso di cancellare quel momento, non ne voleva più parlare e così sospiro un “ah…” prima di abbassare la testa.
“Devo ammettere che ci sono rimasto male perché non è finito in niente. Sai aspettavo quel momento da molto…”
Fe rimase a dir poco sbalordita. Si aspettava che il suo migliore amico si scusasse per quello che era successo o che comunque stava per succedere la mattina, d’altronde era il suo migliore amico, no?!? Non le era mai sembrato che si erano accordati per essere “amici con gli interessi”… Così rimase immobile, illuminata dal sole che in quel momento donava ai suoi capelli rossi un colore splendido, lo sguardo fisso sull’erba del giardino sottostante.
“Ehm… deduco che tu ci sia rimasta male… ma non ne vedo il motivo… credi che esista l’amicizia tra maschi e femmine? No, dai, non puoi essere così stupida. Lo sanno tutti che si diventare migliori amici è solo un passo in attesa di mettersi assieme!” continuò Pierre, non avendo ricevuto una risposta da Fe.
“Ma chi CAZZO ti credi di essere?” sbottò lei, non riuscendo più a trattenere tutta la rabbia che provava. “Io non ho mai pensato di baciarti ne altro! Credevo solamente che la nostra fosse un’amicizia sincera… sai ‘io ci sono quando tu hai bisogno di conforto, tu ci sei quando ne ho bisogno io’… non ne hai mai sentito parlare? Si chiama AMICIZIA! Evidentemente no! Sei solo preoccupato a portarti a letto una così che poi i tuoi amici ti reputino figo perché sei il primo che ha perso la verginità! E comunque arrivi tardi, Dave ti ha già battuto!”
Dopo queste parole, Pierre non ci pensò due volte; si girò e rientrò in casa, sbattendo la porta.
Lei rimase li, sugli scalini, una goccia di pioggia le accarezzò dolcemente la guancia sinistra. Presto la goccia fu seguita da altre, sempre più fitte, così da riuscire a nascondere ai passanti le lacrime che Fe, dopo che Pierre fu rientrato, non riuscì più a trattenere.
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Come al solito, ditemi cosa ne pensate. Mi piacciono i commenti lunghi ma mi accontento anche di quelli corti
Scusate se ci ho messo così tanto a scrivere...