Per le amiche vedo cosa riesco a fare nei prossimi capitoli, però non arrabbiatevi se non riesco ad "inserirvi" xDD
Comunque ho scritto il III capitolo, non è niente di che, però finisce sempre che io mi lamento e poi a voi piace quindi spero che sia così anche per questo... se invece non vi piace ditemelo almeno cerco un po di correggerlo...
Le Ragazze chiusero velocemente la porta dietro le loro spalle e Alex si sedette sul letto dove aveva dormito la notte precedente, a gambe incrociate e con un grosso sorriso in viso tipo ‘raccontami-TUTTO-ciò-che-sta-accadendo-tra-voi’; Fe iniziò invece a tirare calci e testate al muro senza badare ad Alex, finché non si fermò dopo essersi fatta particolarmente male alla testa. “Cazzo, sono proprio un’idiota!”, furono le sue prime parole.
“Beh, in effetti baciare Pierre così, davanti a tutti noi, non è stata un’ottima idea…” le rispose, sarcastica, la sua migliore amica.
“Noooo! Non capisci. A parte che non ci siamo baciati… però non dovevo avvicinarmi così tanto alle sue labbra! Non capisco che cosa mi è successo… è il mio migliore amico da tre anni… come mi è saltato in mente di rovinare tutto così?!? E poi, dai, è Pierre… e chissà lui cosa avrà pensato… ora non mi parlerà nemmeno più…”
“Non ti parlerà più?!? Stai scherzando, vero? Ma non l’hai visto? È stato lui che si è avvicinato ancora di più alle tue labbra e ha semiaperto la bocca! Di certo ci sperava in un tuo bacio…”
“Dici davvero? Duh, io non me ne sono neppure accorta… ma di certo è stato preso anche lui dall’attimo… in questo momento sarà in cucina a pentirsene, tirandosi addosso accidenti…” concluse Fe, raggiungendo Alex sul letto e accendendo la Tv, sperando di non dover ricadere più sull’argomento.
Nello stesso momento in cucina…
“Chuck, questa me la paghi!” esclamò Pierre appena si era assicurato che le ragazze erano di sopra e quindi non potevano sentire.
“Non vedi che sono occupato? E poi, cosa ti ho fatto?”
“Cosa mi hai fatto?!? Era il momento che aspettavo da mesi e tu me l’hai rovinato ingozzandoti con i cereali!” gli rispose Pierre; la voce sempre più alta ed arrabbiata.
Chuck non lo badò, ancora preoccupato a decidere gli orari delle future prove della band. Così Pierre raggiunse il batterista in salotto ed iniziò a tirargli pugni sulla spalla, sempre più forte, gridando quasi istericamente “Se ti parlo mi DEVI ascoltare, hai capito?!?”. Chuck cominciò a singhiozzare, incapace di muoversi, per il male che gli stava facendo uno dei suoi migliori amici.
“Pie! Ma si può sapere che cosa ti sta succedendo?” esclamò Dave, mentre, aiutato da Jeff, cercava di staccare Pierre da Chuck.
Chuck ricominciò così a respirare normalmente e Pierre a calmarsi anche se era ancora tra le braccia di Jeff.
“Non so cosa mi sia successo… solo che è così tanto che aspettavo quel momento… poi tu ti sei ingozzato…e tutto è finito” si scusò Pierre.
“In realtà non è neanche iniziato il momento!” ridacchiò Pat, prendendo dall’armadietto sopra il lavandino una tazza per i cereali.
“Beh, vicini eravamo vicini”
“Si, ma non basta essere vicini per baciarsi…” replicò Dave.
“Ma non pensi a cosa Fe abbia pensato o stia pensando ancora adesso su quello che stava per succedere tra voi?” chiese con voce debole Seb, interrompendo la risata comune che si era creata dopo la battuta di David.
Un silenzio improvviso scese nella stanza e tutti iniziarono a fissare Pierre, attendendo curiosi una risposta.
“Ma certamente lo voleva anche lei! Perché se no si sarebbe avvicinata così tanto? E perché saremmo migliori amici, poi? Lo sanno tutti che l’amicizia tra uomo e donna non esiste; è solo un modo per mascherare l’attesa che il tutto si trasformi in un “qualcosa di più”… “ Rispose Pierre, finendo di tagliare una ciambella a metà. Non sentendo risposte alzò poi lo sguardo e passò ad uno ad uno il viso dei suoi compagni “Inoltre come fa a resiste al fascino di un ragazzo figo come me” aggiunse poi, cercando di ottenere così il loro consenso.
“Eww. Certo certo, Pie! L’importante è crederci!” replicò un ridacchiante Chuck, seguita dalle risate di tutti gli altri, eccetto Seb che presto disse la sua semplice ma intelligente opinione “Secondo me avete bisogno di parlarvi, seriamente…”.
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